Si è tenuta ieri sera la prima romana dello spettacolo di Giorgio Panariello "Faccio del Mio Meglio" presso il teatro Sistina. Lo spettacolo ha già fatto tappa in altre città italiane e in numerose occasioni sono arrivate a Gay Help Line 800 713 713, il numero verde antiomofobia di Arcigay Roma, delle segnalazioni riguardanti battute ritenute omofobe contenute nello spettacolo del comico toscano, come dei riferimenti al film "I segreti di Brokeback Mountain" di Ang Lee.
"Abbiamo sempre apprezzato Giorgio Panariello per la sua capacità di far sorridere e ridere fotografando la società italiana – dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma e responsabile di Gay Help Line - però vogliamo dare voce ai genitori e ai ragazzi gay che hanno visto lo spettacolo e che si sono sentiti offesi dalle battute sulle persone omosessuali. Siamo stupiti che un artista come Giorgio Panariello abbia bisogno di usare facili riferimenti all'orientamento sessuale delle persone nei suoi testi. Per questo gli chiediamo di eliminare tali battute dal suo spettacolo, sin da oggi".
"La nostra organizzazione – continua Marrazzo - non vuole sostenere la censura né porre limiti all'arte e alla cultura, ma è nostra intenzione diffondere una cultura del rispetto delle differenze: troppe volte le vite e bisogni delle persone lesbiche e gay sono vittima di facili stereotipi che nessuno utilizzerebbe mai verso altre minoranze. Fino a quando la parola gay verrà usata come motivo di dileggio o come offesa, sembreranno legittimati atti di discriminazione e bullismo".
Immediata la risposta di Giorgio Panariello sorpreso e stupito dalle proteste dell‘Arcigay Roma: "amo fotografare la realtà e credo di poter scherzare su una cosa che ritengo assolutamente normale. Così come scherzo sul fatto che nel 2007 gli uomini si mettono le cremine, così come scherzo sulla moda, così come scherzo sulle donne maniache per la forma fisica, così come scherzo sul mondo gay e sugli animali. Cosa c'è di male? Non ho nessun problema con i gay - ha aggiunto il comico - ho tanti amici e partecipo con piacere alle battaglie per il riconoscimento dei loro diritti. Vorrei però suggerire a coloro che si lamentano di imparare ad essere autoironici. I gay sono persone supersensibili, ricchi di ironia e di autoironia, e quelli che hanno visto lo spettacolo sanno che non offendo nessuno".
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