mercoledì 14 settembre 2005

Un pacs avanti...


Spagna, Francia, Svizzera,Germania, Olanda, Belgio, Portogallo, Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Lussemburgo, Gran Bretagna e Croazia sono le nazioni europee che hanno appovato leggi per i diritti delle coppie omosessuali.E l'Italia?Tra i punti del programma di Romano Prodi alle prossime elezioni politiche c'è il PACS. Questa legge non è rivolta solo alle coppie omosessuali ma anche alle persone di diverso sesso che non vogliono contrarre matrimonio. E subito c'è scontro tra i partiti laici e cattolici, subito l'Italia si spacca in due e subito le forze contrarie a questa legge ingannano la popolazione su cosa è il PACS. Si pensa all'Italia come la Spagna di Zapatero?NO!Il PACS non è il matrimonio e non è l'adozione. Il PACS è una legge che permette alle coppie di fatto di dare una regolamentazione giuridica ai loro rapporti. Questo vuol dire che, per esempio, si potrà assistere il proprio partner in ospedale e lasciare il proprio patrimonio alla persona con cui si è condivisa la vita. Questo sarebbe un "passo avanti" per un'Italia troppo arretrata e cattolica e una vittoria della comunità omosessuale italiana che da anni chiede diritti.

Giusy Kei
ps:Viva Zapatero!

9 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
kei ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

a proposito di pacs..
cosa ne pensate della proposta dei CCS?

Anonimo ha detto...

a proposito di pacs..
cosa ne pensate della proposta dei CCS?

kei ha detto...

Sono contraria...tu?

Anonimo ha detto...

è tragica chiudere l'argomentazione con un sono contraria.. non trovi?

anch'io lo sono.. ma è svilente rispetto alla trasversata storico-ideologica che stanno potenzialmente compiendo..

Anonimo ha detto...

Cartellonistica Ra-re e l'intervento del Moige

A proposito di cardinal ruini e pacs avanti (e indietro).. che dire del casino successo con la pubblicità nuova di oliviero toscani della Ra-Re? (www.ra-re.it)

vi posto un articolo scritto dal presidente provinciale dell'arcigay padova- Claudio Malfitano, e comparso l'altro giorno su "Il Mattino di Padova"

LA PUBBLICITA' GAY FA SCANDALO

Due uomini che si baciano, stringendosi e abbracciandosi. L’universo gay tra quotidianità, sentimento e un po’ di fashion style. Oliviero Toscani è riuscito anche nella sua ultima provocazione: la foto è apparsa ieri sulla quarta di copertina de «la Repubblica». E’ la pubblicità della Ra-re, marchio di abbigliamento per uomo, donna e bambino, di proprietà dell’azienda padovana Flash & partners, con sede a Tombolo, che dal ’97 opera sul mercato della moda con un fatturato complessivo di 100 milioni di euro.

Una campagna pubblicitaria iniziata nella prima settimana di settembre, con l’affissione a Torino, Milano, Firenze, Roma e Napoli di cartelloni pubblicitari, dove su un divano i due modelli, fidanzati anche nella realtà, giocano, scherzano, si baciano e si toccano. Spirito golidardico per Toscani, ma che ha provocato le reazioni di alcuni parlamentari e del movimento genitori del Moige. «Non c’è nulla di scandaloso tra due uomini che si toccano. Lo facevano anche Federico Fellini e Marcello Mastroianni immortalati da Tazio Secchiaroli, lo fanno tutt’ora i calciatori scherzando sotto la doccia _ ha spiegato il fotografo _. Basta con questi puritanesimi sessuali e con la fobia del mondo gay».

Quello che stupisce è che l’amore omosessuale possa ancora fare scandalo. Quando Venezia premia con il leone d’oro «Brokeback mountain», il film di Ang Lee che narra l’amore ventennale tra due cowboy del Wyoming. O quando il pittore Mark Chamberlain mette in mostra a New York i suoi quadri in cui Batman e Robin fanno finalmente «coming out», si baciano e si accarezzano in pose tenere, mica da supereroi.

«Con questa campagna forse ci faremo dei nemici. Ma molti nemici, molto onore _ ironizza l’amministratore delegato dell’azienda padovana Luisa Bertoncello _ La pubblicità comunque serve per imprimere un marchio nella testa della gente». Forse non il marchio, ma l’immagine sarà rimasta proprio bene in mente ad un dodicenne di Portici, in provincia di Napoli, i cui genitori hanno denunciato l’azienda padovana perché il piccolo era rimasto sconvolto. Gli scienziati discutono da anni dell’origine dell’omosessualità, ma di certo non si è mai sentito nessuno che sia diventato gay per folgorazione. Lo sapranno anche a Portici.

Di certo lo sanno a Padova, dove non è la prima volta che si usa un’immagine omosessuale per farsi pubblicità. Nell’estate del 2002, sull’onda del Gay Pride cittadino, toccò alla catena di negozi di calzature «Bertoldo» shockare l’Alta con un la foto di due ragazzi teneramente abbracciati e lo slogan: «Tutti i gusti dell’estate». E che i gay in fatto di moda facciano tendenza nessuno l’ha dimostrato, ma tutti ci credono. «I due ragazzi della pubblicità Ra-re scherzano e si divertono. Potrebbero essere gay, ma anche no. Il nostro abbigliamento va bene per tutti gli uomini, che siano etero o gay sono fatti loro» _ mette in chiaro Dedi Salmeri, direttore clienti dello studio pubblicitario milanese che ha curato la campagna. Lo spirito dell’azienda è quello di vestire gli uomini senza convenzioni, un po’ spensiertati e un po’ casual chic. Certo non è un abbigliamento proprio per tutti, dato che con 50 euro ci si porta a casa solo una t-shirt, un maglione costa 160 euro ed un giubbone invernale oltre 400.

Ma da Tombolo assicurano che la campagna ha funzionato benissimo: sono arrivate moltissime chiamate e tante e-mail. A Padova i prodotti Ra-re li distribuiscono solo in due negozi, e poi in provincia si possono trovare a Montegrotto, a Monselice e a Piove.

Ma sui nostri muri i famosi cartelloni non si sono ancora visti. «Arriveranno anche nel Nordest _ rassicura Dedi Salieri _. La prima uscita è stata programmata in alcune aree test. Stiamo già preparando un’uscita più dettagliata». Insomma arriveranno anche sui nostri cartelli le effusioni dei due ragazzi che «si toccano»: uno è un fotografo l’altro un pubblicitario, uno è più brizzolato e adulto, l’altro più giovane e biondo. «Abbiamo scelto due belli, ma non belloni: non sono modelli professionisti. Sono due uomini normali» _ racconta Dedi Salmeri, che svela anche il giallo della quarta foto apparsa ieri sul giornale. «L’ufficio pubblicitario di Repubblica ci ha censurato le altre immagini. Toscani allora ha mandato questo quarto scatto, con i due uomini che si baciano. E’ molto più serio e forse più provocatorio degli altri. Ma questo l’hanno accettato». E così forse la liberazione omosessuale passerà anche dalla «memorizzazione di un marchio». Un bel contrappasso per il mondo gay, che fino a qualche anno fa grazie ad un geniale artista di nome Andy Warhol usava i marchi per fare arte. (Claudio Malfitano)

Anonimo ha detto...

CENSURATA LA 'STRIZZATINA' GAY

Ha vinto il Moige: la pubblicità di Toscani con uomo che stringe il pacco al compagno non sarà più visibile. Un moralismo senza basi scientifiche e finanziato da enti pubblici.

Troppo normali, troppo integrati, troppo felici gli amanti omosessuali di Oliviero Toscani ritratti sul divano con abiti RA-RE. Una scena d'intimità gay, calda e strizzosa, come da anni è presente nelle pubblicità di paesi come la Francia o l'Inghilterra ed immagine quasi quotidiana in democrazie come Svezia e Olanda ma che costituisce scandalo nello stato meno libero d'Europa: l'Italia. Al Moige la potente associazione dei genitori non è andata giù la pubblicità che mostrava omosessuali così lontani dallo stereotipo macchiettistico con cui vorrebbero si rappresentassero e ce l'hanno messa tutta per vincere la campagna di protesta per censurare in ogni modo l'immagine della coppia gay che fino ai giorni scorsi poteva liberamente campeggiare dai manifesti delle nostre città.

Un caso di censura omofoba?
L'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (o Iap) che ha sede a Milano, pressato di lettere, fax e telefonate, ha ceduto alle richieste presentate in una denuncia dalla presidente Maria Rita Munizzi (foto) che, mobilitate le sue innumerevoli sedi sparse in Italia, si è richiamata direttamente al Codice di Autodisciplina Pubblicitaria dell'Istituto accusando la pubblicità di Toscani di costituire tra le altre cose "uno scossone per la sensibilità i bambini". Lo Iap ha dunque vietato l'affissione dei manifesti ritenendo le immagini della coppia gay "indecenti, volgari e ripugnanti" (art. 9 del Codice), "sleali e scorrette" (art. 1) e "dannose per i bambini, psichicamente, moralmente o fisicamente" (art. 11). Un provvedimento severissimo come non se ne vedevano da anni, sorprendente nel paese dello slogan libero (e non solo politico), dove "la patata tira" (Amica Chips) e vengono da sempre diffuse pubblicità eterosessuali che rasentano la pornografia (vedi foto). La signora Munizzi nella nota di plauso alla decisione diffusa lo scorso lunedì ha auspicato che la vicenda serva da monito futuro e tentando di schivare le accuse di omofobia che intanto le stanno piovendo addosso ha riferito che avrebbe rivolto la stessa attenzione a soggetti di qualsiasi orientamento sessuale.

Eros gay no, etero sì
In questo in verità la signora Munizzi appare poco credibile. Sembra strano infatti che grandi energie il Moige le spenda proprio nelle battaglie di contrasto a qualsiasi rappresentazione normale dell'omosessualità come dimostrano le azioni che furono intraprese contro la trasmissione "I fantastici 5" e le centinaia di comunicati con cui i genitori del Moige si impegnano ogni giorno a contrastare le politiche in favore delle famiglie e delle unioni di fatto omosessuali. In fondo basta notare come il Moige attraverso l'"Osservatorio TV" consideri sempre l'omosessualità volgare in sé e marchi come sgraditi telefilm leggerissimi tipo "Will e Grace" o richieda che opere come il serial TV "Mio Figlio", accettabili semplicemente "perché non spacciano l'omosessualità per beata normalità" (comunicato del 11/01/2005), siano trasmessi non prima della seconda serata.

Discriminazione con finanziamenti pubblici
Nonostante gli evidenti difetti di pluralismo che contraddistinguono le sue politiche sulla famiglia il Movimento Italiano Genitori, onlus presente in 25 province, è stata ammesso al Forum Nazionale del Terzo Settore, gode per le sue campagne delle adesioni di tutte le amministrazioni locali italiane, dalle Regioni alle Province ai Comuni, della collaborazione di aziende "profit" per l'infanzia come Artsana e Chicco e di multinazionali come Micorsoft, Sony e Philip Morris Italia, azienda quest'ultima che paradossalmente collabora proprio alle campagne antifumo organizzate dal Moige!

Ma sembra anche strano che tra gli enti collaboratori ci siano la Regione Lazio e la Cattedra di Medicina Sociale dell'Università di Roma La Sapienza. Strano perché gli enti pubblici sono finanziatori di una campagna contro la pedofilia che contiene tantissime imprecisioni tendenziose in un argomento per giunta molto delicato. Da uno dei siti curati dall'associazione dei genitori, prevenzionepedofilia.it, emerge infatti la reale concezione dell'omosessualità per i genitori del Moige. In una classifica delle tipologie di pedofili tra i più pericolosi c'è infatti il "pedofilo omosex" come viene definito il soggetto omosessuale che diventerebbe pedofilo perché soffrirebbe di "carenza affettiva genitoriale materna" e con "un processo di identificazione col fanciullo attraverso l'abuso" troverebbe "sollievo alla sua angoscia esistenziale". La classificazione, ovviamente senza fonte scientifica, è sbagliata, come sostiene Margherita Graglia, psicologa e psicoterapeuta, che precisa, "Il pedofilo ha una sessualità immatura che può orientare verso l'uno o l'altro sesso, è errato fare una correlazione tra pedofilia e orientamento sessuale". Arrabbiato della cosa Fabrizio Marrazzo presidente di Arcigay Roma, "Il patrocinio della Regione Lazio al sito www.prevenzionepedofilia.it risale all'amministrazione Storace", afferma il giovane ingegnere napoletano, "esigeremo sicuramente dall'attuale Governatore al nostro prossimo incontro che la Regione ritiri il suo appoggio a questa iniziativa che riporta frasi omofobe e razziste confondendo la pedofilia con l'omosessualità".

Per tornare all'aspetto pedagogico è poi vero che una pubblicità con due uomini che si baciano può indurre emulazione nei bambini come ha accusato di recente pure Clemente Mastella dalle pagine di un quotidiano? "Ai bambini una pubblicità del genere non fa proprio nulla", afferma Margherita Graglia, "piuttosto una immagine come quella della pubblicità RARE può essere ritenuta pericolosa per gli adulti che vedono una minaccia in due uomini che si scambiano effusioni. Se basta una immagine a creare emuli a guardare tanti cartoni violenti e la televisione che abbiamo in Italia (da cui i gay e le lesbiche, peraltro, sono rigorosamente tenuti lontani, ndr) avremmo le città piene di criminali".

Ma l'omosessualità per i genitori del Moige è qualcosa evidentemente da curare e che va di pari passo con un disturbo come la pedofilia. Chissà se le aziende sponsor del "Movimento dei Genitori", da Sony, a Chicco, a Microsoft, condividono gli stessi valori razzisti…



Chi volesse scrivere all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria può utilizzare i seguenti recapiti:
Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria

via Larga 15 - 20122 Milano
tel 02 58304941 - fax 02 58303717
e-mail: iap@iap.it
www.iap.it

Anonimo ha detto...

PACS: RUTELLI, CON ARCIGAY CONFRONTO COSTRUTTIVO

(ANSA) - ROMA, 26 set - ''Con gli amici dell'Arcigay abbiamo avuto un confronto molto costruttivo, abbiamo ascoltato le loro posizioni con interesse e spero che loro abbiano fatto lo stesso con noi''. Cosi' Francesco Rutelli, leader della Margherita, commenta l'incontro durato piu' di due ore con i rappresentanti dell'Arcigay.

''Apriremo un dibattito interno anche nel partito - prosegue il leader Dl - perche' siamo d'accordo che debba essere difesa la dignita' delle persone. Abbiamo iniziato ad esaminare le varie possibilita', ci confronteremo subito dopo le primarie.

L'incontro, ripeto, e' stato positivo, ci sono comunque delle differenze tra di noi, ma spero che insieme si possano trovare soluzioni condivisibili''. (ANSA).